I social network, si sa, oltre ad essere oramai parte integrante delle nostre vite, sono uno straordinario mezzo di comunicazione di notizie, informazioni e idee, forse il più potente ed efficace. Proprio per questo motivo, accanto ai più famosi e generici Facebook, Twitter o Instagram, stanno nascendo sempre più piattaforme settoriali, incentrate su particolari temi.
Una di queste nuove realtà è EnviNet, Enviromental Network, un social dedicato ai temi dell’inquinamento, gestione delle acque, agricoltura sostenibile e tutto ciò che ruota attorno alla protezione dell’ambiente.
Ne ha parlato al Festival Internazionale dei Giornalismo di Perugia Lucia Rocchi, socia fondatrice di Care srl - società spin off dell’Università Umbra che ha dato vita al social network - in un incontro dedicato all’utilizzo del web per la diffusione delle tematiche green.
<<L’obiettivo di EnviNet – ha detto Lucia – è quello di scambiare e diffondere idee, progetti e news sulla tutela ambientale, prendendo conoscenze da varie fonti per poi lanciarle in una rete dove possono essere consultate o aggiornate da tutti>>.
La struttura di EnviNet è quella tipica dei social: ci sono gruppi, blog, forum di discussione e chat, tutto ciò che serve per alimentare lo scambio di notizie, vero motore del progetto. Non esistono filtri, è data a chiunque la possibilità di inserire informazioni, curiosità o domande. L’obiettivo è, infatti, creare diversi livelli di approfondimento, per soddisfare ricerche e curiosità su tematiche green di ogni tipo. C’è, ad esempio, chi cerca informazioni specifiche su un provvedimento normativo, o chi vuole qualche consiglio su come crescere un bambino in maniera green .
Ciò che EnviNet vuole creare è una grande piazza virtuale dove si incontrano professionalità diverse e dove offrire un livello qualitativo di informazione molto elevato.
Perché essere in EnviNet? La risposta l’ha data Lucia: << Perché si parla anche del nostro futuro. E dato che il futuro non sembra roseo, sapere è un modo per prevenire il nostro domani>>.
Fonte immagini: EnviNet,